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lunedì 28 giugno 2010

Phoenike - Fenici - Amrit


Amrit
Posto a nord di Biblo, è un centro secondario sede di un grande santuario di età persiana che rappresenta uno dei pochi edifici sacri del Ferro che conosciamo. Vi è un Tell rettangolare, formato da varie sovrapposizioni di frequentazione, delimitato da due corsi d’acqua originati da due sorgenti.
Nell’area ci sono tracce risalenti alla fine del terzo Millennio a.C., un edificio pubblico risalente al Bronzo e alcune tombe, mentre della fase ellenistica abbiamo uno stadio.
Nel 1800 è stata ritrovata anche la stele centinata della divinità guaritrice denominata Shadrafa che si pone fra quelle centinate del Bronzo che presentano caratteristiche stilistiche e iconografiche assai varie. Si vede una divinità maschile, sormontata da un sole alato, rappresentata con il volto e i piedi di profilo e con il busto di tre quarti, tipica posa egiziana. In un unico manufatto si nota l’artigianato mediterraneo orientale che è capace di prendere elementi da diversi ambiti culturali e fonderli in un unico linguaggio artistico. Il Dio impugna una mazza a forma di folgore con la quale percuote le nuvole. Nell’altra mano ha un piccolo leone e con i piedi è appoggiato su un altro leone, iconografia tipica siriana del Ferro. Nella base della stele è rappresentata la roccia con uno schema a pelte, come nei rilievi assiri. Abbiamo dunque elementi siriani, assiri ed egizi.

L’edificio più interessante è il tempio Maabed, un grande santuario, impiantato alla fine del VI a.C. in piena età persiana. È in parte costruito e in parte scavato, nel senso che la parte centrale è stata scavata lasciando su tre lati le pareti della roccia su cui corrono delle gallerie formate da pilastri allineati sui quali poggiano degli elementi litici regolari che vanno a chiudere la parte superiore delle gallerie stesse, incastonandosi in scanalature ricavate nella roccia.
All’interno di questo grande spazio formato dalle gallerie c’è una piscina d’acqua (oggi vuota) dove al centro è stata risparmiata nella roccia un’edicola, una piccola cappella, che ospitava il simulacro della divinità. Si ipotizza che il tempio fosse dedicato a Melqart perché nella piscina sono stati recuperati vasi e vari elementi di Eracle con la Leontè. Melqart era affiancato da alcune divinità guaritrici (Eshmun, Shadrafa e Baal di Sidone), come spesso accade negli edifici punici e fenici, nei quali ci sono divinità principali e secondarie. Nella parte anteriore c’è una piattaforma, ai lati della quale ci sono due altari. L’accesso alle gallerie è assicurato da due torri sormontate da modanature particolari di tipo persiano. La piscina era alimentata da una fonte le cui acque erano incanalate nell’edificio. In occidente c’erano altre strutture come questa (Nora e Tharros) ma non si sono conservate. All’interno del bacino sono state trovate tracce di filtri, quindi si ipotizza che ci fossero pesci. Ad Amrit è stato ritrovato, inoltre, un sarcofago antropoide simile a quello di Sidone.

Nelle immagini alcuni siti di Amrit

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