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martedì 7 settembre 2010

Archeologia e Tecnologia dei software


Italia. Ecco il software che decritterà le misteriose tavolette dell’età del bronzo
di Martina Calogero

La loro grandezza supera di poco quella dei moderni telefonini e per tentare di svelare l’enigma che contengono è stato usato un software sovente impiegato anche da Scotland Yard per le sue investigazioni.
Si tratta delle misteriose tavolette risalenti al bronzo, ripartite in una zona che include una grossa porzione dell’Europa centro-orientale sino al Basso Danubio e ai Carpazi, particolarmente concentrate nell’area del lago di Garda e nella Lombardia orientale, reputata dagli esperti come la più probabile zona di origine di queste tavolette: infatti più di centoventi delle centotrentuno tavolette trovate in Italia sono state scoperte nella Lombardia orientale, invece, nei restanti stati europei coinvolti, ve ne sono in totale 150.
L’utilizzo di queste tavolette – maggior parte delle quali è di terracotta, con incisi segni a crudo, riprodotti in sequenze ripetitive con una logica ben precisa, sebbene non ancora decodificata – parte dal Bronzo Antico evoluto (2100 a.C. circa) sino al Bronzo Medio avanzato (1400 a.C, circa), e la sequenza di segni-simboli incisi e collocati su sottili righe orizzontali incise, si assomigliano molto gli uni con gli altri sia per quanto riguarda la loro disposizione che per la loro forma, sebbene si siano diffusi in zone molto distanti fra loro.
L’analisi di questi manufatti parrebbe, ora, giunto a una svolta per via del progetto stimolato dal professor Adalberto Piccoli, che dirige il Museo Archeologico dell’alto Mantovano di Cavriana, in collaborazione con l’Università di Brescia (Dipartimento di Optoelettronica) e con l’Università di Bologna (Istituto di Linguistica, Letteratura e Scienze della Comunicazione). Il bolognese Dipartimento di Optoelettronica ha il compito particolare di attuare scansioni tridimensionali dei manufatti per constatare le tecniche di lavorazione, i segni eventualmente ripetuti, la sovrapponibilità dei segni stessi.
Più di trecento esemplari sono stati individuati grazie a un censimento effettuato a livello europeo delle tavolette a noi note. Mentre nel mese di giugno del 2008 è avvenuta l’inaugurazione del sito web www.tavoletteenigmatiche.it, dove gli esperti hanno inserito le schede di tutte le tavolette conosciute e che viene , di continuo, aggiornato con tutte le informazioni disponibili.
Resta un ultimo, decisivo enigma da sciogliere: quale è il significato di queste arcane tavolette? L’utilizzo di un programma elaborato dall’azienda romana Semeion ha consentito di indicare con una buona approssimazione nel territorio del lago di Garda la zona d’origine delle tavolette, sebbene sul loro utilizzo gli studiosi hanno opinioni differenti: alcuni credono che fossero degli oggetti rituali, ma è molto più probabile che si trattasse di oggetti per semplificare lo scambio delle merci, una specie di ricevuta fatta di pietra dove venivano impressi la quantità e il genere di merci scambiate. Adesso non resta che confermare questa ipotesi con i software e il web del Terzo Millennio.
Fonte Archeorivista

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