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domenica 18 agosto 2013

Archeologia subacquea: individuato un relitto di nave romana nelle isole Eolie.

Individuato un relitto di nave romana nelle Isole Eolie, a Filicudi

E' stato scoperto dall'archeologo Philippe Tisseyre, sub della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, un relitto di epoca romana nella Secca di Capo Graziano a Filicudi. Nell'area erano già state individuate numerose anfore romane e alcuni relitti di varie epoche, testimoni della pericolosità della navigazione in questa area marina. Il nuovo relitto si trova a 50 metri di profondità, nei fondali delle isole Eolie ribattezzate come museo archeologico subacqueo. Philippe Tisseyre ha dichiarato: "Finora era noto che vi fosse la presenza di una nave romana solo attraverso le notizie di furti di una certa tipologia di anfore, ma non si conosceva l'ubicazione della nave. Oggi, nel quadro di una ricognizione sistematica del sistema informatico territoriale della soprintendenza coordinata dal professore Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare, è stato possibile rinvenire il relitto in questione". Per il recupero hanno collaborato i carabinieri di Filicudi e il museo archeologico regionale Luigi Berbabò Brea di Lipari.


Come le altre vicine isole, Filicudi fu popolata già 3.000 a.C., come è testimoniato a Capo Graziano dove gli archeologi hanno scavato una ventina di capanne dalla forma ovale poste su un promontorio a circa 100 m sopra il livello del mare. All’interno delle capanne sono state rinvenute ceramiche di produzione autoctona e frammenti di ceramica appartenenti al periodo di Diana. Altre ceramiche di stile protomiceneo suggeriscono che il villaggio ha continuato la sua vita fino al 1430 a.C, quando ci fu una violenta distruzione. Sul punto più alto di Capo Graziano si trova l’antico altare sacrificale di queste genti. Capo Graziano nelle sue acque custodisce millenni di storia, ed è stato istituito un museo sottomarino accessibile solo ai sub più esperti in possesso di un brevetto avanzato e rigorosamente accompagnati da guida specializzata. Sono bene nove i relitti adagiati nel fondo. Si può scendere fino ad una profondità di 45 metri, punto dal quale si può ammirare il relitto A, di età greca, che risale al II a.C. e sempre dallo stesso punto si scorge il relitto G, ancora oggi quasi interamente insabbiato, che risale al V a.C.



Nelle immagini, di Salina Live, i sub in azione e la Grotta del Bue Marino, nei pressi di Capo Graziano

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