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lunedì 27 aprile 2015

Torri costiere in Sardegna

Torri costiere in Sardegna

In seguito alla battaglia di Lepanto e alla conquista de La Goleta, nelle coste del Mediterraneo, la Corona di Spagna e l’Impero Ottomano si indirizzavano reciprocamente continue azioni di pirateria. Si verificò pertanto uno stato di perenne insicurezza delle frontiere e negli stati mediterranei della Corona di Spagna si rispose con la creazione di una catena di fortilizi costieri (Napoli, Sicilia, Sardegna, Maiorca, Valenza, Murcia, Granada e Catalogna), a spese di ciascuno Stato.
Le Torri costiere della Sardegna furono erette dal 1570 circa, per volontà della Corona di Spagna, proprio in attuazione di un piano di difesa dalle scorrerie dei Saraceni nelle coste sarde che, intensificatesi, provocavano gravi danni e la perdita di vite umane.
L’intero sistema difensivo era amministrato dalla Reale Amministrazione delle Torri, istituita da Filippo II di Spagna, nel 1581. Tale istituzione rimase in attività anche in periodo sabaudo per essere definitivamente soppressa soltanto nel 1842 e doveva provvedere alla progettazione e costruzione di nuove torri, alla manutenzione di quelle già esistenti, all'arruolamento dei soldati e al rifornimento di armi, munizioni e tutto l’occorrente per il funzionamento delle guarnigioni. Inoltre, rientrava nei suoi compiti l’arruolamento del personale di guardia non solo per le torri ma anche per chi doveva perlustrare le zone di costa non protette. Infine, doveva occuparsi delle paghe dei soldati di guardia, nonché riscuotere le tasse necessarie per la gestione delle difese. Il rafforzamento delle piazzeforti fu accompagnato da una sorveglianza capillare delle regioni meno popolate sotto l’aspetto militare, fiscale e sanitario. 

Le torri costiere, nel loro insieme, costituivano un vero e proprio sistema difensivo (di avvistamento e di segnalazione) statico ed integravano il sistema difensivo mobile costituito dalle galere, più incisivo ma maggiormente oneroso. Le decisioni unitarie erano prese in sede di Consiglio di Stato o di Guerra ma ogni regno mediterraneo della Corona di Spagna, in base al proprio potere contrattuale ed alle risorse economiche disponibili, agiva autonomamente. Mentre le singole torri andavano a formare il sistema difensivo statico di ogni regno, controllato dal viceré, l’insieme di reti difensive dei vari regni costituiva il sistema più generale della Corona.
Solitamente ubicate in luoghi strategici di vedetta rappresentavano, pertanto, un valido strumento di controllo del territorio. Tale funzione è confermata dalla presenza di più aperture: una usualmente rivolta alla costa ed in collegamento visivo con le altre torri del circondario, l’altra rivolta verso l’interno. In particolare ciascuna torre, presidiata dai soldati e dotata di armamenti, era posizionata a vista rispetto alla torre precedente e alla successiva per consentire, in caso di avvistamento di incursioni nemiche, una rapida comunicazione lungo tutta la costa con appositi segnali visivi e uditivi che propagavano l’allarme. Durante il giorno gli allarmi venivano lanciati con l’uso delle fumate mentre in notturna con i fuochi, accompagnati da mortaretti per richiamare l’intervento delle milizie a cavallo che unitamente agli abitanti dei villaggi vicini avanzavano rapidamente per dissuadere gli invasori. 

A seconda della funzione, e conseguentemente ubicate in diversi ambiti topografici, si distinguevano tre tipologie di torri:
- le più grandi e meglio armate erano dette torri de Armas o Gagliarde, la cui guarnigione era comandata da un alcalde (Capitano), erano armate tipicamente di quattro cannoni di grosso calibro, due spingarde e cinque fucili, erano dunque di difesa pesante;
- quelle di media grandezza erano dette Senzillas o semplici, presidiate da un alcalde e quattro uomini e armate tipicamente di due cannoni di medio calibro, due spingarde e cinque fucili, erano dunque di difesa leggera;
- mentre le più modeste, le Torrezillas, presidiate da due soldati, fungevano quasi esclusivamente da punto di avvistamento. Le torri più piccole avevano l’ingresso in alto quindi i soldati di guardia entravano con una scala che veniva poi ritirata all’interno. 


Fonte:  http://www.sardegnaambiente.it

Nelle immagini: Nora, Stintino, Su Pallosu

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