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giovedì 28 maggio 2015

Santorini, novità sul cataclisma che segnò il declino della civiltà minoica e, forse, ispirò Platone

Santorini, novità sul cataclisma che segnò il declino della civiltà minoica e, forse, ispirò Platone
di Ker Than.


L'esplosione vulcanica di Santorini, che sembra aver ispirato la leggenda di Atlantide, sarebbe avvenuta all'inizio dell'estate: la scoperta si basa sullo studio di alcuni insetti fossili rinvenuti all'interno di un antico vaso proveniente da Akrotiri. Quella eruzione è stata sicuramente una delle più significative della storia umana. Il cataclisma, oltre ad aver posto fine alla civiltà Minoica, ebbe anche importanti conseguenze per l'antico Egitto e per molte altre comunità del Mediterraneo orientale.
Studi precedenti hanno stabilito che l'eruzione avvenne tra il 1627 e il 1600 a. C., ma fino ad ora non si sapeva in quale periodo dell'anno fosse avvenuta. In un recente articolo pubblicato sulla rivista 
Naturwissenschaften, uno staff di archeologi, sulla base di alcuni insetti rinvenuti in un piccolo vaso contenente semi di piselli dolci scoperto in un insediamento dell'età del bronzo ad Akrotiri, sostengono che l'eruzione si sarebbe verificata in un periodo compreso tra giugno e i primi di luglio. Infatti, spiegano gli scienziati, solo in questo breve periodo l'insetto - una specie di coleottero - avrebbe avuto l'opportunità di infestare le colture e quindi di finire nella zona di stoccaggio delle derrate.
"C'è una breve finestra tra l'inizio e la prima metà dell'estate, appena dopo la trebbiatura, che potrebbe giustificare la presenza degli insetti", ha detto Panagiotakopulu.
Spesso definita come la "Pompei del mondo egeo," Akrotiri in seguito all'eruzione venne sepolta da uno strato di cenere e pomice che ha contribuito alla conservazione del sito per migliaia di anni.
"I semi infestati sono stati scoperti in una delle camere al piano terra della cosiddetta casa occidentale" - un edificio a più piani situato nella parte nord-ovest della città - "che veniva utilizzato per lo stoccaggio delle derrate alimentari", ha spiegato Panagiotakopulu.
Anche se il vaso con i semi e gli insetti fu trovato circa 50 anni fa, solo di recente grazie allo sviluppo di nuove tecniche per la datazione degli insetti, gli scienziati hanno capito che il reperto poteva essere utilizzato a datare con maggiore precisione l'eruzione. "L'idea è nata molto più tardi", ha detto Panagiotakopulu, "ed è il risultato di uno studio più ampio sui fossili di insetti di vari siti archeologici".
Utilizzando un nuovo metodo di pretrattamento per la datazione al radiocarbonio della chitina, la proteina che costituisce i gusci degli insetti, i ricercatori hanno ottenuto un intervallo temporale (1744-1538 a. C.) in accordo con i risultati di altri studi. Poi gli scienziati hanno intuito che gli insetti sarebbero serviti anche per determinare in quale stagione ebbe luogo la disastrosa eruzione.
Determinare l'anno di un'eruzione vulcanica è notoriamente difficile, ha spiegato Panagiotakopulu, e cercare poi di individuare anche la stagione esatta è ancora più difficile.
Alcuni ricercatori hanno cercato indizi sulla stagione analizzando la distribuzione della cenere e detriti. "Ma nel nostro caso, stiamo parlando di dati provenienti dal sito", ha detto Panagiotakopulu. "Quante volte si riesce a datare un evento preistorico e si scopre che è successo proprio durante l'estate?"
I coleotteri ritrovati nel vasetto di semi erano in diverse fasi del loro ciclo vitale visto che il gruppo comprendeva larve, pupe e adulti. Questo particolare è importante, dicono gli scienziati, poiché suggerisce che gli insetti morirono in seguito a un singolo evento, forse poco dopo che le sementi vennero depositate nel magazzino. "Questo tipo di coleotteri infestano eslcusivamente i piselli e seguono un solo ciclo di vita annuale", ha aggiunto Panagiotakopulu.
Quindi la conoscenza della stagione esatta in cui avvenne l'eruzione di Santorini potrebbe permettere agli scienziati di creare dei modelli più accurati che descrivano l'evento e la conseguente dispersione delle ceneri e dei detriti in tutto il mondo.
Panagiotakopulu ha detto che nel sito di Akrotiri ci sono altri resti di semi e insetti che meritano ulteriori approfondimenti.
"Altri studi sui depositi più rilevanti, ben datati dal contesto storico o archeologico consentiranno di affinare la metodologia per la datazione degli insetti tramite la chitina e consentirne una sempre più ampia applicazione".




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