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sabato 27 giugno 2015

La razza fonnese è stata ufficialmente riconosciuta all'EXPO di Milano.

La razza fonnese è stata ufficialmente riconosciuta all'EXPO di Milano.

Il pastore fonnese è stato riconosciuto dall’ENCI come diciassettesima razza italiana di cane. L’investitura ufficiale è arrivata durante il World dog show, la più importante manifestazione cinofila mondiale. Una manifestazione programmata all’Expo di Milano con la partecipazione di centinaia di cani provenienti da tutto il mondo, tra i quali venti esemplari di fonnese che hanno sfilato incuriosendo cinofili e genetisti. Alla fine del secolo scorso erano rimasti solo un centinaio di fonnesi, ma in tempi recenti, per merito dell'associazione per la valorizzazione del cane fonnese, la diffusione di questa razza è cresciuta tanto da arrivare a oltre seicento esemplari. La loro storia è antichissima, e abbiamo varie attestazioni come cane da guerra utilizzato dai Romani che ne apprezzarono le doti sulle montagne del Gennargentu in occasione dei primi conflitti contro i sardi di Ampsicora.
A Milano, i fonnesi hanno sfilato accompagnati dal gruppo folk di Fonni Brathallos. Lo staff dell’Associazione Valorizzazione del Cane Fonnese, è riuscito così a far ottenere a questa razza un riconoscimento storico. Gian Battista Balloi, componente del gruppo, ha raccontato quasi in lacrime la soddisfazione provata nel sentire pronunciare su quel palco le parole “cane fonnese”, aggiungendo che il cane fonnese è patrimonio di tutta l'Isola, oltre che un motivo di orgoglio per Fonni, e quindi è un titolo che premia tutta la Sardegna.
Già nel 2013, il fonnese fu classificato dal F.C.I. nel Gruppo 2, quello al quale appartengono i Pinscher e gli Schnauzer, i molossi e i cani bovari Svizzeri, e i cani da montagna. Si tratta di una razza autoctona diffusa da almeno due millenni in tutta la Sardegna. E’ un cane di media mole, struttura solida, muscolatura possente, ossatura ben proporzionata, con pelo ruvido, di lunghezza e colore variabile, senza chiazze. Agilissimo, si muove con eleganza e potenza allo stesso tempo. Il suo sguardo è cupo, intenso ed inquietante, e accompagna visivamente la sua indole con tendenza a dominare.
E’ dunque un cane da difesa, ottimo guardiano contro i possibili predatori come volpi, uccelli o cani randagi, ma è ottimo anche come cane da caccia al cinghiale. Ciò contrasta con il carattere paziente che dimostra con gli animali di cui si prende cura. Apprezza essere trattato come un compagno di vita e di giochi sul quale si può sempre fare affidamento, rispettando la sua spiccata intelligenza e la sua dignità. E’ ubbidiente e affettuoso con il proprietario, riconoscendolo come unico padrone, e tende a concedere confidenza agli amici del nucleo familiare in cui vive. Spesso comunica la presenza di intrusi con un semplice tocco di zampa e con un tipico brontolio. Pare che fosse l’inseparabile compagno dei banditi sardi nella loro rischiosa vita alla macchia.
Ha denti bianchi, ben sviluppati, regolarmente allineati, con canini in opposizione tra loro che si chiudono a tenaglia. Lo sguardo intenso e caratterizza un elemento di tipicità della razza. L'espressione è profonda, autorevole, con arcate sopraciliari sviluppate. Le orecchie triangolari misurano 7-8 cm, portate pendenti e, in attenzione, ben aderenti alle guance. Il collo è vigoroso e muscoloso, e si raccorda armoniosamente alle spalle e al garrese. Gli arti anteriori sono solidi, dritti, con piedi ovali, dita raccolte e cuscinetti plantari neri, duri e resistenti. Le unghie sono sempre nere e solide, con presenza di speroni. Le zampe posteriori, muscolose, forniscono l'immagine della potenza e della agilità. La coda è grossa alla radice, robusta, e va affusolandosi verso l'estremità, e non deve essere amputata.
Il mantello è caprino, munito di folto e denso sottopelo lanoso, quasi raso al muso, dove presenta ispide difese agli occhi e barba al mento. I colori ammessi sono il nero, il cenere, nelle sue varie tonalità, e il miele. Nei maschi il pelo forma una criniera al collo. L’andatura è agile e sciolta. Al trotto, il posteriore imprime una notevole spinta e l'anteriore allunga moderatamente. Al galoppo si muove con grande agilità, superando di slancio le asperità del terreno in cui opera. Il fonnese è da sempre impiegato in attività legate alla pastorizia, impiego nel quale, grazie al suo carattere deciso, brilla ed eccelle, inoltre ha una spiccata tendenza al dominare, cosa che si concilia perfettamente con la gestione di mandrie e greggi.

Va sempre rispettata la sua dignità, non richiede particolari cure né di addestramento ed è ubbidiente in maniera quasi spontanea. 

Immagine di: http://www.canefonnese.it/wp-content/uploads/cane-e1401195955555.jpg

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