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giovedì 9 marzo 2017

Archeologia. Il nuraghe S'Uraki, conferenza di Alfonso Stiglitz da Honebu Venerdì 10 Marzo 2017 alle ore 19.

Archeologia. Il nuraghe S'Uraki, conferenza di Alfonso Stiglitz da Honebu, Venerdì 10 Marzo 2017 alle ore 19.

L’area del nuraghe S’Uraki si trova a 500 metri da San Vero Milis, al bordo della strada provinciale che conduce alle Borgate, nella piana alluvionale in località Su Padru. Gli scavi archeologici avviati nel 1948 e ripresi nel 1979 hanno evidenziato la presenza di un insediamento articolato composto dalla poderosa struttura di un nuraghe complesso costituito da una torre centrale e quattro torri laterali racchiuso all’interno di un grande recinto murario dotato di dieci torri che lo classificano come il secondo per dimensioni nell’isola. Fu edificato in varie fasi nell’età del bronzo, dal 1500 a.C. Del nuraghe sono visibili, oggi, sette delle torri dell'antemurale, mentre le altre tre sono ancora sepolte sotto l'ampia coltre di terra che si è depositata nel corso dei
secoli. Per la sua complessità, S’Uraki si configura come località centrale di un cantone nuragico sede del potere politico, religioso ed economico di una tribù. Nei suoi immediati dintorni si contano una quindicina di nuraghi minori, inquadrabili nel complesso sistema di controllo territoriale. Nel Bronzo finale (XII-IX sec. a.C.) la struttura fu ristrutturata con l'aggiunta di un corpo murario che va ad innestarsi su una torre dell'antemurale occultando una delle finestrelle. A un centinaio di metri dal nuraghe, nell’area denominata Su Padrigheddu, è presenta un insediamento abitativo nuragico che continua nell’età del Ferro, con testimonianze di interconnessione fra locali e forestieri nella produzione artigianale che portò a un graduale processo di cambiamento nel gruppo sociale. Dal VI a.C. il centro di S’Uraki rientra nello schema di età punica, con un piano urbanistico che vede l'intera struttura riutilizzata con l'impianto di un insediamento abitativo a ridosso delle murature dell’antemurale del nuraghe, all'epoca già parzialmente interrato. Si tratta di un grande centro agricolo di cui gli scavi in corso stanno mettendo in luce resti ben conservati degli edifici. L’interno all’antemurale è utilizzato in età punica come deposito votivo, caratterizzato dalla presenza di statue di Bes, matrici fittili circolari interpretabili come pani votivi e bruciaprofumi a testa femminile, segno della presenza di un culto agrario nel quale è presente sia una figura maschile, raffigurata nelle vesti di Bes, protettore della maternità sia una figura femminile, probabilmente Tanit. In età romana prosegue l'occupazione abitativa, apparentemente senza soluzione di continuità con l'epoca precedente, sino alle prime fasi dell’età imperiale. Nei pressi, è stato individuato il tracciato della strada romana e i resti di uno dei ponti posti a cavallo dei due torrenti che scorrevano presso il nuraghe. Successivamente l’area fu usata per scopi agricoli e industriali con l’impianto, nei pressi del nuraghe, di un mulino ad acqua, noto già nell’800.


1 commento:

  1. Da questo link è possibile scaricare gratuitamente la pubblicazione relativa alle campagne di scavo 2013-2015
    http://www.quaderniarcheocaor.beniculturali.it/index.php/quaderni/article/view/254
    Alfonso Stiglitz

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