Diretto da Pierluigi Montalbano

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Associazione Culturale Honebu

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mercoledì 31 gennaio 2018

Archeologia, età del Bronzo. Akrotiri, Santorini: la Pompei Minoica

Archeologia, età del Bronzo. Akrotiri, Santorini: la Pompei Minoica
Traduzione di Pierluigi Montalbano

Come a Pompei, la copertura vulcanica del sito archeologico di Akrotiri a Santorini, ha consentito all'antico insediamento di non disintegrarsi nel tempo. Il sito è stato ritrovato per caso, quando fu costruito nel 1860 il canale di Suez. I lavoratori delle cave di Santorini hanno scoperto le rovine sotto le ceneri vulcaniche, ma gli scavi presso il sito non cominciarono fino al 1967. Un crollo sfortunato del tetto nel 2005, che ha ucciso un turista britannico, ha causato la chiusura del sito. E' programmata la riapertura nel 2011.
Akrotiri è chiamato da alcuni come la “Pompei minoica” a causa della somiglianza della distruzione dal vulcano e delle forme avanzate di architettura e di idraulica. E' uno dei più importanti insediamenti preistorici nel Mar Egeo. Analizzando i diversi elementi trovati fra le rovine, gli archeologi sono stati in grado di individuare quali paesi commerciarono nel porto di Akrotiri fino a

domenica 28 gennaio 2018

Conferenza di Fiorenzo Caterini a Cagliari, da Honebu. Venerdì 2 Febbraio, alle ore 19.

Conferenza di Fiorenzo Caterini a Cagliari, da Honebu. Venerdì 2 Febbraio, alle ore 19.


La storia scritta sui libri è una ricostruzione arbitraria che considera la proiezione all'indietro nel tempo degli attuali confini nazionali dei vari stati analizzati. L'Italia, nel proiettare indietro nel tempo i propri confini geostorici, ha trascurato di inserire al suo interno la Sardegna. La storia sarda è stata fatta scomparire dalla storiografia ufficiale, quella insegnata a scuola. I motivi sono almeno due:
1) il ruolo della nostra isola nella storia antica con l'influenza sulla storia etrusca e, di conseguenza, sulle vicende latine e romane.
2) il ruolo che la Sardegna svolse alla trasformazione del suo Regno in Regno d'Italia. 
Queste incongruenze si trascinano da decenni, con contrapposte tensioni che si riverberano negli ambiti accademici, tenuti a gestire l'equilibrio tra la tradizione storiografica che garantiscono il

venerdì 26 gennaio 2018

I riti di iniziazione e di passaggio, cerimonie pubbliche che simboleggiano l'ingresso di un individuo in un nuovo status.

I riti di iniziazione e di passaggio, cerimonie pubbliche che simboleggiano l'ingresso di un individuo in un nuovo status.

In tutte le società antiche il passaggio dall’età infantile a quella adulta rivestiva una grande importanza, perché attraverso i riti di passaggio o iniziazione, la comunità riconosceva gli individui appartenenti ad essa e la loro veste sociale. Per poter far parte di una comunità l’individuo doveva dimostrare di condividerne i valori culturali e sociali, alcuni di essi legati alla classe d’età e allo status, altri erano assoluti ed uguali per tutti i membri del gruppo. I riti di passaggio consistono in cerimonie pubbliche che hanno la funzione di mostrare alla comunità che l’individuo, o una classe di individui, ha acquisito determinate conoscenze e che quindi da quel

giovedì 25 gennaio 2018

Archeologia. L’espansionismo dei Sardi nuragici nel Mediterraneo occidentale. Riflessioni di Massimo Pittau

Archeologia. L’espansionismo dei Sardi nuragici nel Mediterraneo occidentale.
Riflessioni di Massimo Pittau

La peregrina e perfino ridicola tesi dei nuraghi intesi come “castelli” e “fortezze” per mezzo secolo ha impedito che in Sardegna si intravedesse una sia pure pallida idea di che cosa sia stata effettivamente la “civiltà nuragica”, sia rispetto alla sua caratteristica interna o civile e culturale, sia rispetto a una sua eventuale politica esterna di espansione fuori dell’isola.
Si consideri che, rispetto a queste due prospettive, interna ed esterna, se si accettava come valida la tesi dei nuraghi intesi come “castelli” e “fortezze”, si era costretti a concepire la Sardegna come un immenso “campo trincerato”, guarnito e difeso da circa 7 mila fortilizi, cioè da una immensa quantità di fortificazioni, che probabilmente il “Vallo Atlantico” messo su da Hitler nella II guerra mondiale contro il previsto sbarco degli Anglo-Americani in Europa, non riusciva a equiparare. E dietro il

mercoledì 24 gennaio 2018

Archeologia. Il dischetto di piombo nel Museo di Villa Arbusto d’Ischia. San Benedetto del Tronto. Incastonato in un anello di bronzo pesa 8,79 grammi e ha un diametro di 14 millimetri e 6 di spessore. Poteva far parte di una serie di pesi per stabilire il valore dei prodotti finiti di lusso. Articolo di Felice Di Maro

Archeologia. Il dischetto di piombo nel Museo di Villa Arbusto d’Ischia. San Benedetto del Tronto. Incastonato in un anello di bronzo pesa 8,79 grammi e ha un diametro di 14 millimetri e 6 di spessore. Poteva far parte di una serie di pesi per stabilire il valore dei prodotti finiti di lusso.
Articolo di Felice Di Maro


All'archeologo Khaled Asaad, morto per difendere Palmyra, decapitato dall'Isis il 18 agosto 2015 e appeso ad una colonna.
Pithekoussai è stato il primo stanziamento in Occidente dei greci dell'Eubea ed è nota per gli scavi archeologici di Giorgio Buchner sull'acropoli di Monte di Vico, necropoli nella baia di San Montano e quartiere metallurgico di Mezzavia, aree che fanno parte del comune di Lacco Ameno. Ognuna ha contribuito a far luce su un aspetto diverso della vita quotidiana su uno dei più importanti crocevia del mondo antico (1). 
Grazie ai frammenti di ceramiche raccolti dagli anni cinquanta proprio da Giorgio Buchner sulla collina di Mezzavia in località Mazzola dal 1969 al 1971 sono stati fatti una serie di scavi che hanno messo in luce un complesso industriale con strutture che sono state datate tra la metà dell'VIII e gli

sabato 20 gennaio 2018

Archeologia. Sardegna, nel pozzo sacro un sacrificio per scongiurare la vendetta degli dei. In un sito nuragico dell’XI-X secolo a.C., nei pressi di Alghero, sono state scoperte le tracce di un rito sacrificale finalizzato a placare l’ira degli dei per la chiusura del tempio pagano, probabilmente imposta dalla diffusione del cristianesimo. Articolo di Viviana Monastero

Archeologia. Sardegna, nel pozzo sacro un sacrificio per scongiurare la vendetta degli dei.
In un sito nuragico dell’XI-X secolo a.C., nei pressi di Alghero, sono state scoperte le tracce di un rito sacrificale finalizzato a placare l’ira degli dei per la chiusura del tempio pagano, probabilmente imposta dalla diffusione del cristianesimo
Articolo di Viviana Monastero

In località “La Purissima”, a pochi chilometri da Alghero (Sassari), c’è un santuario nuragico risalente al X secolo a.C., riutilizzato dai Romani alla fine dell’Età repubblicana. Davanti al suo ingresso, un gruppo di ricercatori coordinati dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro ha scoperto le tracce di un sacrificio rituale consistente in ossa di animali; un antico rito di passaggio dedicato probabilmente a Giano, guardiano degli ingressi e protettore di ogni inizio e di ogni fine, che fu effettuato in seguito alla chiusura del tempio, nei primi scorci del V secolo d.C.
I resti del sacrificio sono stati rinvenuti presso lo stipite destro d’ingresso alla camera del pozzo, corrispondente alla parte alta della soglia. Fra le specie animali rivelate dagli studiosi ci sono la

giovedì 18 gennaio 2018

Archeologia della Sardegna. Il mondo dei defunti nell'età del Ferro. Fenici e punici a confronto. Il rito religioso funerario: incinerazione e inumazione Riflessioni di Piero Bartoloni

Archeologia della Sardegna. Il mondo dei defunti nell'età del Ferro. Fenici e punici a confronto. Il rito religioso funerario: incinerazione e inumazione
Riflessioni di Piero Bartoloni



Nel mondo fenicio e punico il rituale funebre era caratterizzato da alcune pratiche che trovano i loro antecedenti nell’area del Levante e che hanno origini riscontrabili fin dal Medio Bronzo e dunque fin dagli inizi del secondo millennio a.C. L’ingresso nell’Età del Ferro nell’area del Vicino Oriente viene sancito tra l’altro dall’utilizzo del rito funerario dell’incinerazione, caratteristico dei popoli transumanti, che viene a sostituire il rito dell’inumazione, proprio di tutta la regione fin dall’età neolitica. Come era in uso fin dalle origini, in Fenicia le necropoli erano distanti dal centro abitato di riferimento, talvolta anche oltre un chilometro. Eloquente è il caso della necropoli di Tiro, ubicata in

martedì 16 gennaio 2018

Archeologia. Chi erano gli Shardana? Come si pronuncia il loro nome? Riflessioni di Piero Bartoloni

Archeologia. Chi erano gli Shardana? Come si pronuncia il loro nome?
Riflessioni di Piero Bartoloni




Ogni tanto si accende l’interesse su un popolo misterioso, quello degli Shardana. Chi erano in realtà?
È un argomento di cui si parla molto, in Sardegna. Vediamo cosa ne pensa il Prof. Piero Bartoloni, che è uno specialista del mondo mediterraneo orientale. Le risposte che seguono sono testualmente le sue.

È vero, un argomento di grande interesse: anzi, un problema di soluzione
 tutt’altro che semplice, questo degli Sherdana. Sì, proprio gli Sherdana e non gli Shardana, come comunemente si è soliti citare questo popolo. Le scoperte epigrafìche più recenti ci forniscono questa vocalizzazione. Infatti, i documenti egiziani di età amarniana, relativi alla XVIIII dinastia egiziana (1560-1230 a.C.), dunque i primi a citare questo gruppo, non permettevano di vocalizzare compiutamente la parola che risultava scritta con le consonanti S˘RDN. La scrittura egiziana geroglifica è costituita da ideogrammi che, assieme al determinativo, compongono la parola, però indicando unicamente le consonanti. Il determinativo era un ideogramma che precedeva la parola che doveva essere scritta e ne riassumeva il

lunedì 15 gennaio 2018

Honebu, calendario degli eventi Gennaio/Febbraio 2018.

Honebu, calendario degli eventi Gennaio/Febbraio 2018.

Buongiorno a tutti,
sono lieto di invitarvi ai prossimi eventi dell''Associazione Culturale Honebu. Tutti gli incontri del Venerdì si svolgeranno alle ore 19  nella Sala Conferenze in Via Fratelli Bandiera 100 a Cagliari / Pirri.

Venerdì 19 Gennaio, Gli scrittori Simonetta Delussu e Roberto Brughitta presentano i loro ultimi lavori: "Spiriti nella notte" e "I racconti del Giocattolaio".  I due autori, durante la serata, saranno punzecchiati da Pierluigi Montalbano in un salotto letterario che svelerà  aneddoti e retroscena che accompagnano la produzione di un romanzo. 

Sabato 20 Gennaio, alle ore 17, a Gonnoscodina, presentazione del libro di Pierluigi Montalbano: "Sardegna, l'alba di una civiltà", il racconto della preistoria della nostra isola.

Venerdì 26  Gennaio, sarà relatore Carlo Lai  in una serata dedicata al suo "Trattato di Feislosofia", un viaggio nell'attualità di Facebook tra il serio e il faceto. Tre personaggi che si alternano tra riflessioni ragionate e ironia. Un

domenica 14 gennaio 2018

Archeologia. Orientali a Pithekoussai. Le relazioni commerciali durante la seconda metà dell'VIII secolo a. C. sono documentate da oggetti importati da un vasto ambito geografico. Quelli dalla Siria settentrionale documentano la presenza di Orientali fin dalla fondazione.

Archeologia. Orientali a Pithekoussai. Le relazioni commerciali durante la seconda metà dell'VIII secolo a. C. sono documentate da oggetti importati da un vasto ambito geografico. Quelli dalla Siria settentrionale documentano la presenza di Orientali fin dalla fondazione.
Articolo di Felice Di Maro


Il Museo archeologico di Villa Arbusto a Lacco Ameno nell'isola d'Ischia (1) raccoglie reperti provenienti dagli scavi realizzati dal 1952 da Giorgio Buchner nella necropoli (Monte Vico), acropoli (Scarico Gosetti) e abitati sulla collina di Mezzavia dove in località Mazzola è stato ritrovato un quartiere industriale (2). Oltre alla ceramica greca (3) e locale (4) vi è quella orientale (5) importata dal vicino Oriente ed è rappresentata da diversi tipi che facevano parte dei corredi delle tombe. Un unicum è l'aryballos con il collo configurato a testa femminile (6) che proviene dalla Siria Settentrionale (inv. 167034, tomba 215) ed è stato datato al Tardo Geometrico II (725-700 a. C.).
Come si vede in figura (da Pithekoussai I Seconda parte Tav. CXXXVIII n.4) ha una forma particolare con corpo sferico e collo corto per versare con rapidità il contenuto, unguento, olio profumato che si utilizzava per ungere le salme. Se ne conoscono altri due esemplari identici dei quali

venerdì 12 gennaio 2018

Archeologia. Sardegna: prima della scrittura. Recensione del libro: “Sardegna, l’alba di una civiltà” di Pierluigi Montalbano, Capone Editore, Novembre 2017. Articolo di Felice Di Maro

Archeologia. Sardegna: prima della scrittura.
Recensione del libro: “Sardegna, l’alba di una civiltà” di Pierluigi Montalbano, Capone Editore, Novembre 2017
Articolo di Felice Di Maro

I nuraghi sono patrimonio dell’umanità. Sparsi a migliaia in ogni angolo della Sardegna sono un simbolo dell’isola, e sono importanti non solo perché caratterizzano il paesaggio ma perché sono testimonianze del passato e documentano la storia dell’isola in età antica. Altrettanto importanti per la storia dell’isola sono i reperti archeologici delle epoche precedenti come quelle del paleolitico, mesolitico e neolitico, età del rame e del bronzo, e proprio in quest’ultima si colgono le origini della civiltà nuragica che si è sviluppata tra l’Età del Bronzo e la Prima età del Ferro, fondendosi in seguito con quella dei fenici.
La Sardegna, con le sue miniere di rame, è stata protagonista della prima fase della metallurgia nel Mediterraneo e gli scambi commerciali sono nati e continuamente rilanciati proprio per il rame e

giovedì 11 gennaio 2018

Archeologia. Cipro, l’isola del rame, un luogo strategico che fu coinvolto nelle operazioni militari dei Popoli del Mare che, avanzando verso l’Egitto, sconvolsero gli equilibri politici alla fine dell’età del Bronzo.

Archeologia. Cipro, l’isola del rame, un luogo strategico che fu coinvolto nelle operazioni militari dei Popoli del Mare che, avanzando verso l’Egitto, sconvolsero gli equilibri politici alla fine dell’età del Bronzo.


Nell’età del Bronzo, l’isola di Cipro si chiamava Alaysha. Le fonti la descrivono come una grande isola raggiungibile da tutte le coste del Levante. Alcuni documenti ittiti raccontano di rame che arriva dalle sue montagne. La sua insularità fu vantaggiosa per mantenere una certa indipendenza dalle mire degli imperi della terraferma. Gli insediamenti principali erano concentrati nella zona di Kyrenia, nella costa settentrionale dell’isola. Dopo l’esplosione del vulcano Santorini, avvenuto intorno al 1620 a.C., che sconvolse gli equilibri economici e politici del Mediterraneo Orientale visto il crollo della talassocrazia cretese esercitata dai minoici, sorsero nuove e potenti cittadine come Enkomi e Hala Sultan Tekke. Iniziò un florido periodo di

mercoledì 10 gennaio 2018

Il mistero della piramide di roccia in Antartide: la chiamano Nunatak e da anni è avvolta nel mistero.

Il mistero della piramide di roccia in Antartide: la chiamano Nunatak e da anni è avvolta nel mistero.

Per moltissimo tempo la vera natura di questa formazione è rimasta segreta, sino a quando è stato possibile visualizzarla interamente con Google Earth (coordinate 79°58’39.25″S 81°57’32.21″W). I fanatici del complotto hanno elaborato una teoria riguardante questa piramide, di cui non si è mai ufficialmente parlato, scoperta solo all’inizio del secolo scorso. La struttura fu individuata fra il 1910 e il 1913 dagli esploratori della British Antarctic Expedition, o Terra Nova Expedition, che decisero di chiamarla "La Piramide". Per molto tempo questa costruzione è stata al centro di teorie e supposizioni. Secondo molti si tratterebbe semplicemente del picco di una montagna con una forma molto particolare, per altri invece sarebbe una costruzione artificiale realizzata da una

martedì 9 gennaio 2018

Cagliari, sala Honebu. Corso di Tradizioni Popolari della Sardegna, docente Emanuela Katia Pilloni

Cagliari, sala Honebu. Corso di Tradizioni Popolari della Sardegna, docente Emanuela Katia Pilloni

Un tuffo nelle tradizioni della Sardegna medievale strutturato in 5 lezioni in aula.
Credenze popolari, scaramanzie e devozione religiosa caratterizzano la nostra isola fin dalle origini. La cultura e le tradizioni del passato arricchiscono la nostra storia e formano un affascinante quadro d’insieme da tutelare e valorizzare. Le leggende e i miti sono profondamente radicati nella cultura sarda, e le feste pagane (diventate poi cristiane) sono intrise di superstizioni legate alla vita agricola e al raccolto. L’archeologa Emanuela Katia Pilloni, attraverso le testimonianze degli anziani e i documenti recuperati in anni di ricerche e studi, ci racconterà i riti, le cerimonie e il sistema di vita agro-pastorale in cui il bene e il male s’intrecciano formando il tessuto sociale sardo. Un mondo in cui fede e magia si fondono e arricchiscono la vita quotidiana. Oltre duemila anni di un patrimonio straordinario che oggi è

martedì 2 gennaio 2018

Archeologia. Akrotiri, Santorini: la Pompei Minoica

Archeologia. Akrotiri, Santorini: la Pompei Minoica
Traduzione a cura di Pierluigi Montalbano

Come a Pompei, la copertura vulcanica del sito archeologico di Akrotiri a Santorini, ha consentito all'antico insediamento di non disintegrarsi nel tempo. Il sito è stato ritrovato per caso, quando fu costruito nel 1860 il canale di Suez. I lavoratori delle cave di Santorini hanno scoperto le rovine sotto le ceneri vulcaniche, ma gli scavi presso il sito non cominciarono fino al 1967. Un crollo sfortunato del tetto nel 2005, che ha ucciso un turista britannico, ha causato la chiusura del sito. E' programmata la riapertura nel 2011.
Akrotiri è chiamato da alcuni come la “Pompei minoica” a causa della somiglianza della distruzione dal vulcano e delle forme avanzate di architettura e di idraulica. E' uno dei più importanti insediamenti preistorici nel Mar Egeo. Analizzando i diversi elementi trovati fra le rovine, gli archeologi sono stati in grado di individuare quali paesi commerciarono nel porto di Akrotiri fino a

lunedì 1 gennaio 2018

Capodanno, chi era San Silvestro?

Capodanno, chi era San Silvestro?
Articolo di Chiara Pizzimenti

Riti diversi in tutto il mondo accompagnano fine e inizio anno. Come spesso accade è una tradizione già dei Romani arrivata a noi con il calendario.
È questione di storia, di tradizione, di riti e di scienza. Tutto nella notte che porta dal 31 di dicembre al primo di gennaio, la notte fra l’ultimo giorno di un anno, in questo caso del 2017 e il primo del successivo, per il 2018. Dalla notte dei tempi è momento di espiazione, di chiusura di un ciclo e dell’inizio di un altro (quest’anno il primo di gennaio è anche un lunedì, ottimo per far partire i buoni propositi). Non sempre però fine e inizio hanno coinciso nella storia con dicembre e gennaio.
IL NOME
Lo dice il nome: Capodanno è il Capo dell’Anno, l’inizio dell’anno. È il primo giorno dell’anno.
IL CALENDARIO
Per quella parte di mondo che segue il calendario gregoriano Capodanno è il primo giorno di gennaio. Per chi segue invece ancora il calendario giuliano, per esempio le chiese ortodosse, la data è quella del 14 gennaio, ma vale solo per questioni religiose.
ROMA
Che si segua un calendario o l’altro comunque bisogna risalire all’antica Roma per le date. È stato Giulio Cesare, introducendo il calendario, nel 46 a.C., a fissare la data al primo giorno di